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Per controllare sulla carta il percorso da affrontare siamo costretti a fermarci più volte. La china digrada prima delicatamente poi in maniera più decisa. Alte erbe ci accolgono nel fondovalle, e siamo come naufraghi in un mare verde. Dovunque ci fermiamo possiamo scorgere fiori di montagna con strani petali e colori. |
Dopo aver percorso un bel tratto in salita, scorgiamo un sottile rigagnolo tra i massi. La piccola Fonte Angagnola, nonostante consista in un finissimo rivolo d'acqua che accarezza delicatamente i muschi e le pietre, |
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è un harem per le farfalle variopinte. |
Il sentiero si presenta ora appena accennato tra l'erba ora scavato tra solide rocce. I nostri passi decisi, man mano che ci sembra di avvicinare la cima, si fanno più veloci, mentre solo il respirare affannoso rompe il silenzio. La freschezza della valle consente ai nostri muscoli, irretiti da mesi dal calore estivo, di esprimersi vigorosamente. |
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L'orizzonte sbarrato gravemente dalle rocce si apre all'improvviso. Un trionfo di monti, illuminati da una luce inebriante che li avvolge e li incorona maestà incontrastate della natura, si prospetta ai nostri occhi. Pizzo Berro, prima erto e inconquistabile, ora sembra come collegato da una passerella facilmente percorribile: da questo versante i suoi baluardi sono più accessibili. |
Rincuorati dalla vicinanza della meta, iniziamo a salire la brevissima rampa che ci conduce al Pizzo Tre Vescovi, salutando il Monte Priora, lontano. |
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In basso da un lato seguiamo con l'immaginazione il torrente che percorre la Valle dell'Ambro, il suo gettarsi nel fiume Tenna e nel Mar Adriatico, |
dall'altro la Val di Panico che sfocia nella Valle del Torrente Ussita. Alla confluenza di questa con altre cinque valli, ci sembra di avvistare Visso, e il fiume Nera, che da qui va a Roma e al Mar Tirreno. |
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Mentre il vento asciuga e disordina dispettosamente i nostri capelli a lungo bagnati dal sudore, i nostri occhi sono catturati da una sagoma nera che si staglia all'orizzonte e che ci guida in questo ultimo tratto in salita. E' la croce posta sulla vetta di Pizzo Tre Vescovi, metri 2092 sul livello del mare. Ci sediamo ai suoi piedi e contempliamo con lo sguardo il vasto orizzonte che si estende più in là della costa, e che abbraccia innumerevoli valli, dal Tenna all'Esino. |