Proseguendo verso sinistra avvistiamo avvallamenti nel terreno che dirigono le acque reflue. Decidiamo di seguire queste doline che convergono alla profonda voragine dell'Inghiottitoio. Il suo antro è profondissimo e inquietante; l'abbondanza di tubi innocenti che impediscono un involontario accesso è testimone della vastità dell'abisso. Non vale la pena nemmeno sporgersi. |
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Riguadagniamo la strada principale e percorriamo i cinque interminabili chilometri di nastro d'asfalto. I nostri corpi sono arsi dai raggi del sole, i muscoli sono spossati dal caldo e dalla fatica e i nostri sguardi sono fissi sulla strada completamente diritta. Dopo l'attraversamento del Pian Grande, un gregge di pecore sembra darci il benvenuto a Castelluccio. |