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Il battere ritmico dei passi che arrancano veloci sul sentiero ripido e il respiro affannoso spezzano la quiete del luogo. |
Le coste desolate ai lati non attraggono più i nostri sguardi posati sull'orizzonte lontano. Le prime gocce di sudore caldo e salato ci bagnano la bocca. |
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Un piccolo cane ha deciso di salire con noi, sarà nostro compagno in questa escursione, almeno finchè le sue forze saranno all'altezza di superare l'erta. |
Nel tentativo di sfruttare in pieno il clima favorevole e di recuperare il tempo perso, saltiamo le soste e continuiamo a proiettarci in alto e sempre diritto |
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Entriamo in una zona d'ombra. Siamo saliti abbastanza, e Castelluccio ci appare in basso. Possiamo osservare tutta l'Italia sullo sfondo, anche se la Sicilia è ancora avvolta nella nebbia (guardate bene la foto!). |
Pochi cardi si levano dall'erba. |
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La cima del Vettoretto mette freno ai nostri impeti. Intorno a noi è un cupo e sinistro silenzio, l'aria si fa stagnante. Un'improvvisa folata gela il sudore sulla pelle. Siamo costretti a fermarci per riflettere, e optare per un passaggio meno ardito, magari per il sentiero che avevamo lasciato in precedenza per "tagliare un po'". Solo le nubi possono risalire indenni le coste più ripide senza curarsi dei sentieri. |
Seguiamo una traccia sinuosa per riguadagnare il sentiero. Il vento accarezza le erbe dure e ruba ad esse preziose essenze che il nostro olfatto, oltraggiato dal moderno vivere, non riesce più ad apprezzare. Il sole fisso nel cielo riscalda i nostri corpi e le menti vagano stupite in una sorta di narcosi sensoriale. |
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Finalmente ad una sella scorgiamo il rifugio Tito Zilioli. Visto da quaggiù sembra un amico che ci ha preceduto nella scalata, e che ora ci sta aspettando mentre si riposa sul tappeto d'erba. La speranza di giungere presto al gradito ristoro ritempra i nostri cuori, e il vento addolcisce la camminata. Possiamo riposarci un po' sotto l'occhio protettore della nostra meta, e godere delle dolci fragranze floreali a noi ignote. Nel frattempo ci concediamo qualche sorso di preziosa acqua. Ritorniamo con lo sguardo al rifugio. Il rifugio Tito Zilioli è il più vicino ed accessibile bastione di un'alta ed inoppugnabile fortezza, ad essa collegato da una cresta (la Sella delle Ciaule) che si arrampica sulle sue alte mura e guida gli ospiti al cospetto del re dei Sibillini: Sua Maestà il Monte Vettore. Sarà da lì che noi lo espugneremo. |