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Ricominciamo a salire sfruttando una strada che, a detta di due motociclisti, conduce fino all'ultima erta per espugnare la vetta di Monte Primo. |
Seguendo la pista ci riportiamo lestamente in alto e di nuovo riguadagniamo la meta all'orizzonte. |
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Intanto, di fianco, i nostri occhi scrutano la vegetazione che declina verso il dirupo. Il tappeto erboso dapprima discende dolcemente verso il bosco... |
...poi si getta inesorabilmente in basso, laddove solo ardimentosi arrampicatori possono auspicarsi, dal paese in basso, di raggiungere direttamente la sommità della china. |
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Mentre camminiamo non possiamo mancare di volgerci indietro: Mont'Igno compare sullo sfondo, preceduto dagli altri bassi, verdissimi rilievi che i nostri piedi hanno già calpestato. |
E infine guardiamo a sinistra. I monti torniti dal vento riposano ammantati dai muschi e dai folti boschi inesplorati. |
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In questo luogo remoto e isolato il Monte Primo assomiglia ad un preistorico essere vivente. Le nostre menti razionali sorridono nell'evocare immagini fantastiche ma inconsciamente, per un riflesso primordiale, i nostri passi si fanno leggeri come a temere il suo improbabile risveglio. |
Sulle prime rampe dell'erta finale prendiamo atto che il mangereccio inverno ha appesantito notevolmente il nostro passo, e che le imminenti feste di San Venanzio (12-22/05) a Camerino non aiuteranno certo a recuperare la scioltezza. Meglio fermarsi un po' e godere della vista sulla vallata che da Pioraco porta a Sefro... |
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...e sulla fuga di monti che alle nostre spalle digradano nell'approssimarsi all'altopiano. |
Man mano che guadagnamo l'altezza, il nostro orizzonte si amplia. Camerino sembra accerchiato da un esercito di montagne. |
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Le nostre forze sono indebolite per l'ascesa faticosa e malagevole e non possiamo fare a meno di pensare a quelli che, pur potendo, preferiscono impigrire dinanzi ad un televisore. Anche con la parabola, di sicuro oggi perderanno una grandiosa prima visione! |
Mentre i più fantasticano sopra i fotogrammi bucolici delle pubblicità, che si servono della natura solo per vendere prodotti in una perversa spirale di mercato, noi preferiamo sudarci il nostro documentario, nel tentativo di riappropriarci della varietà della vita. |
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