|
Iniziamo la discesa; da quassù tutto sembra raggiungibile in un attimo |
compreso il Rifugio del Fargno che si prospetta per noi meta di ristoro. |
|
|
Un panorama inquietante ma allo stesso tempo bellissimo ispira in noi piacevoli emozioni. Ecco Pizzo Tre Vescovi, che in un estremo tentativo resiste ancora alle nuvole, è come un guerriero che muore valorosamente, e poi più in là ecco il Pizzo Berro che si difende dall'assalto ancor più tenacemente, mentre la Priora è stata sopraffatta dai nembi. |
Dalla parete sud di Monte Rotondo |
|
|
cerchiamo di raggiungere la strada che conduce al rifugio del Fargno, |
ma prima di poter procedere agevolmente sulla carreggiata ci aspetta ancora una avventurosa discesa irta di insidie tra gli alti fasci d'erba. |
|
|
Con nostra sorpresa tra i sassi, laddove ti aspetteresti di trovare qualche animale sgradito appostato tra i muschi, ecco che si affacciano le sassifraga, |
che si avvinghiano alle rocce ornandone le superfici aguzze. |
|
|
Alla forcella si apre davanti ai nostri occhi la splendida vallata del Fargno, dove un rivolo finissimo pian piano si trasforma nel fiume Fiastrone. |
Ci volgiamo verso la strada, intelligentemente resa carreggiabile, che giunge fin quassù dalla frazione Pintura. Il nostro sguardo sta risalendo verso il rifugio dove ci ristoreremo quando un riflesso bianco ci attrae improvvisamente: è una valanga, o quello che ne resta, ricordo inatteso di bianche distese nevose e dell'inverno. |
|
|
Ma le acacie con i loro fiori dorati ci ricordano che siamo quasi in estate: il generale inverno, prima di tornare, dovrà aspettare ancora un po'! |
La peonia selvatica sembra assentire mentre gli uccelli e i grilli che danzano sull'erba sembrano giocare con i riflessi del sole e con le nostre ombre, che stanche si dirigono verso la più attesa delle scorpacciate. |
|